Copertina album cartoline |
|
|
|
|
 |
 |
 |
|
Presentazione della collezione |
|
|
"Presentazione della collezione: introduzione/la storia; la chiesa; il Naviglio; le rogge; il ponte; il monumento a S. Carlo; l'olmo; le ville." |
|
 |
 |
 |
|
Vedute di villa Visconti Maineri e del Naviglio - Cartolina del 1972 |
|
|
Questa iniziativa nasce dal desiderio di mettere ordine e dare un senso alla mia collezione di cartoline di Cassinetta di Lugagnano. E’ il tentativo, attraverso la descrizione delle immagini, di raccontare la storia del paese e di valorizzarne gli angoli più caratteristici. I commenti sono scarni ed essenziali per lasciare spazio alle cartoline, vere protagoniste di questa collezione. Sono loro che devono parlare. |
|
 |
 |
 |
|
Panorama - cartolina datata 24/8/1940 |
|
|
Cassinetta è un piccolo abitato lungo il Naviglio Grande, conosciuto per le dimore di villeggiatura che le famiglie di Milano si sono costruite nel corso di oltre duecento anni (XVII-XIX), data la possibilità di raggiungerlo, in meno di un giorno, sul luogo di fertili tenute agricole. L’attuale territorio comunale era in origine diviso in quattro distinte comunità, ciascuna retta da autonomi organismi: Lugagnano, Bardena, Cassinetta dei Biraghi, Piatti. Lugagnano è certamente l’insediamento più antico. Il paese, come denota la denominazione, risulta dalla fusione di due centri con origine e storia differenti. Cassinetta e Lugagnano costituivano due luoghi nettamente distinti sebbene confinanti e vicinissimi. Solo ecclesiasticamente Lugagnano è sempre dipeso dalla parrocchia di Cassinetta. |
|
 |
 |
 |
|
Chiesa Parrocchiale Cartolina del 1958 |
|
|
La chiesa parrocchiale venne eretta per volere di Maffiolo Birago nel 1435 e dedicata a S. Maria e S. Antonio, come si legge in una lapide, in caratteri gotici, murata nel fianco meridionale : “Il 6 agosto 1435 lo spettabile ed egregio nobile Maffiolo Birago Maestro Generale della Ducal Corte, fece edificare questa chiesa ad onore di Dio, della Beata Vergine e genitrice Maria e di Sant’Antonio”. Venne radicalmente ristrutturata e solennemente consacrata il 28 Ottobre 1731. |
|
 |
 |
 |
|
Chiesa Parrocchiale Cartolina datata 12/9/1916 |
|
|
Fino verso la fine del secolo XVIII tutti i morti venivano tumulati sotto il pavimento della chiesa. Documenti dell’archivio parrocchiale conservano memoria di tombe appartenenti alle più illustri famiglie del luogo e a due sacerdoti. |
|
 |
 |
 |
|
Chiesa Parrocchiale Cartolina anni 70 |
|
|
La croce, in primo piano, venne innalzata nel 1957 nel piazzale antistante l’oratorio maschile in occasione delle “Missioni”. Venne rimossa nel 1978. |
|
 |
 |
 |
|
Il Naviglio - Cartolina anni 50 |
|
|
Che fa veramente la storia di questo luogo è comunque nel XII secolo l’idea di aprire un collegamento fluviale tra Milano e il lago Maggiore: “il Naviglio” (da navis, quindi canale navigabile). |
|
 |
 |
 |
|
Ponte sul Naviglio Grande - Cartolina del 1986 |
|
|
"L’escavazione del Naviglio Grande fu iniziata nel 1179 e il canale prese dapprima il nome di Ticinello, perché derivato dal Ticino poco sotto il Lago Maggiore; venne denominato Naviglio Grande dopo che, verso il 1270, fu ampliato e reso navigabile." |
|
 |
 |
 |
|
Veduta del ponte Cartolina datata 14/6/1932 |
|
|
La navigabilità del canale garantiva il benessere di Milano, per l’approvvigionamento di vettovaglie, provenienti dalle campagne che il Naviglio stesso fecondava, ma anche d’oltralpe attraverso i passi alpini e poi il Lago Maggiore. A Milano arrivavano le materie prime per soddisfare il fervore edilizio: l’immagine del marmo di Candoglia che passa sul Naviglio per il Duomo ne è il simbolo. Si dice una verità quando si afferma che tutto il Duomo di Milano è passato per il Naviglio |
|
 |
 |
 |
|
Veduta del ponte Cartolina datata 22/6/1937 |
|
|
Tutto quanto fosse necessario per la costruzione del Duomo (pietre, marmi, legname, calce, ecc.) poteva transitare liberamente, senza il pagamento di alcun pedaggio, dal Lago Maggiore attraverso il Ticino e il Naviglio fino a Milano. Le imbarcazioni, per transitare gratuitamente ai luoghi di pedaggio, vennero contraddistinte con le lettere AUF (Ad Usum Fabricae ) sigla che nell’idioma lombardo divenne appunto equivalente di: a gratis, senza pagare dazio. |
|
 |
 |
 |
|
Il Naviglio visto dal ponte - Cartolina anni 30 |
|
|
Quando il Naviglio Grande si chiamava Ticinello aveva soprattutto una funzione difensiva. Lo scopo primario dell’apertura di un canale, a quei tempi, era di difesa. L’acqua così convogliata serviva ad allagare ad arte le campagne, bloccando il movimento dei nemici. Nel 1239 i milanesi si difesero ancora così dal Barbarossa, evitando una nuova caduta dopo quella rovinosa del 1162. |
|
 |
 |
 |
|
Veduta dal ponte Cartolina datata 23/11/1928 |
|
|
Oltre che per l’irrigazione, il naviglio venne utilizzato molto anche per i commerci e per il trasporto delle persone con barche corriere, che facevano servizio da Turbigo a Milano e viceversa e che crearono la poetica immagine del “barchet de Boffalora”. |
|
 |
 |
 |
|
Veduta del ponte - cartolina datata 30/4/1925 |
|
|
Le barche corriere percorrevano il tratto più lungo Turbigo-Milano, di circa 42 km., impiegando 6 ore e 30 minuti, con una sosta di 30 minuti a Castelletto di Abbiategrasso. Il viaggio di ritorno, controcorrente, richiedeva ben 13 ore, con 2 ore di sosta per il riposo dei cavalli. |
|
 |
 |
 |
|
Lungo Naviglio Cartolina del 1958 |
|
|
Ai benefici di sempre (l’uso delle acque, la avigazione, la pesca) ai primi del secolo se ne aggiunse un altro: l’energia elettrica. Nel 1903 si iniziò la costruzione di un canale che ricevendo le acque del Naviglio sotto Tornavento, le restituisce a Turbigo in corrispondenza di una centrale idroelettrica, sfruttando il forte dislivello di questo tratto. |
|
 |
 |
 |
|
Ponte sul Naviglio Cartolina del 1958 |
|
|
Il progresso fece considerare superato il trasporto sul Naviglio ad esclusione della sabbia che dalle cave di Castelletto di Cuggiono, fino a qualche anno fa, c’era la convenienza economica a far scendere ancora verso Milano, con la lentezza della vita di un tempo. |
|
 |
 |
 |
|
Il ponte - cartolina datata 21/9/1940 |
|
|
Nel Novecento, con la concorrenza di nuovi mezzi di comunicazione, il trasporto sul Naviglio Grande continuò ad essere conveniente solo per alcune merci, in primo luogo la sabbia ma anche ghiaia e mattoni. Un dato basta per rendere l’idea della quantità di sabbia passata sul naviglio per l’espansione edilizia di Milano. Dall’1 luglio 1950 al 30 giugno 1951 transitarono sul naviglio 6.150 barconi per 632.680 tonnellate si sabbia. |
|
 |
 |
 |
|
Veduta del ponte Cartolina anni 50 |
|
|
Le imbarcazioni, in base al diverso stoccaggio, venivano classificate in tre specie: le “cagnone”, con stazza da 40 a 50 tonnellate, le “ossolane”, 30 tonnellate, le “batelle”, 20 tonnellate. La processione dei barconi, dopo 10 ore di navigazione, lungo il tragitto di 52 chilometri con un dislivello di 34 metri, arrivava al laghetto di Sant’Eustorgio a Milano. L’ultimo barcone ha attraccato alla Darsena di Porta Ticinese il 31 marzo 1974. |
|
 |
 |
 |
|
Casa Maineri - cartolina datata 30/10/1940 |
|
|
"La barca in primo piano, disegnata mentre risale la corrente, evidenza alcune imprecisioni: carica di sabbia dovrebbe navigare nella direzione opposta; inoltre, le barche per risalire la corrente erano faticosamente trainate da cavalli o da buoi, ed in anni più recenti, da trattori. Le barche erano trainate a “cobbie”, ovvero legate le une alle altre fino ad un numero di dieci." |
|
 |
 |
 |
|
Veduta del ponte Cartolina datata 22/12/1927 |
|
|
Lungo il tratto di canale corrispondente al nostro territorio furono aperte due bocche, cioè due prese di derivazione: la Visconta e la Biraga. La roggia Visconta viene menzionata nel 1392 e bagnava i prati di Caterina Visconti, seconda consorte del duca Gian Galeazzo, alla località Bruciata di Albairate, muovendo lungo il suo percorso quattro mulini e poi restituendo l’acqua al canale. |
|
 |
 |
 |
|
Veduta dal mulino Cartolina del 1986 |
|
|
La roggia Biraga venne derivata nel 1428, per privilegio del duca Filippo Maria Visconti a favore di Maffiolo Birago, che alla Cassinetta intendeva edificare il mulino tuttora esistente. Il pilone, al centro della cartolina, sosteneva una grossa puleggia che, tramite una cinghia di trasmissione collegata al mulino, azionava i telai della filanda situata nei locali di fronte alla chiesa (Casa Barzeni Negri). |
|
 |
 |
 |
|
Ponte sul Naviglio Cartolina datata 19/08/1912 |
|
|
"Il ponte sul Naviglio venne più volte restaurato nel Cinquecento e fu riedificato nel secolo successivo; l’intervento del 1570, in particolare, fu progettato dall’ingegnere Bernardino Lonati e le spese furono ripartite proporzionalmente fra gli utenti, come prescritto in una grida affissa nel paese, che autorizzava i Birago, una volte sostenute le spese maggiori, a impedire con una catena il passaggio sul ponte a coloro che si rifiutavano di concorrervi." |
|
 |
 |
 |
|
Il Ponte - Cartolina datata 15/09/1924 |
|
|
Da un censimento del 29 maggio 1612, relativo ai ponti sul Naviglio Grande, risultava che quello di Cassinetta di Lugagnano era in legno. Questa fotografia è stata riprodotta su cartolina in tre edizioni diverse. |
|
 |
 |
 |
|
Il Ponte - Cartolina datata 03/04/1934 |
|
|
La R. Prefettura Provinciale di Milano, in data 27 marzo 1862, comunicava la sospensione, per dodici giorni circa cominciando dal 5 maggio, del corso della navigazione discendente alla Cassinetta di Lugagnano per l’esecuzione delle volte al ponte in costruzione sul Canale Naviglio grande . |
|
 |
 |
 |
|
Il ponte sul Naviglio Cartolina datata 14/9/1951 |
|
|
" Le sponde del ponte sul Naviglio furono usate come veicolo per la propaganda fascista. Su una sponda si leggeva: ” Credere Obbedire Combattere ”; sull’altra sponda: “ Noi Tireremo Diritto ”." |
|
 |
 |
 |
|
Monumento S. Carlo Cartolina anni 50 |
|
|
Accanto al ponte sul Naviglio si erge la statua in pietra raffigurante San Carlo Borromeo. Il monumento venne eretto nel 1749 a ricordo della sosta che il Santo effettuò il 2 Novembre 1584, il penultimo giorno di sua vita, durante il viaggio da Arona verso Milano. |
|
 |
 |
 |
|
Monumento S. Carlo - Olmo secolare Cartolina datata 12/12/1909 |
|
|
In una cripta sotto il basamento della statua a S. Carlo sono interrati due recipienti: uno contenente olio e l’altro vino. La tradizione vuole che col tempo si trasformino in balsamo. Dal 1975 ( Anno Santo) i recipienti vengono riportati alla luce ogni 25 anni, affinché ciascuna generazione ne fosse testimone. Prima la cerimonia si rinnovava ogni 100 anni. |
|
 |
 |
 |
|
Monumento a S.Carlo - Villa Visconti Castiglione Cartolina del 1986 |
|
|
|
|
 |
 |
 |
|
Monumento a San Carlo - Cartolina del 1958 |
|
|
La statua di San Carlo fu per anni e secoli salutata dai naviganti che solcarono il Naviglio. |
|
 |
 |
 |
|
L'antico Olmo e il ponte sul Naviglio Cartolina datata 17/9/1936(?) |
|
|
L’olmo secolare e la statua di S. Carlo, situati vicino al ponte e alla destra del Naviglio, rappresentarono per anni i simboli del paese. |
|
 |
 |
 |
|
Ponte ed Olmo Secolare - Cartolina datata 23/12/1918 |
|
|
Suscita curiosità ed interesse questa cartolina disegnata con inchiostro di china che raffigura l’olmo nel periodo invernale. |
|
 |
 |
 |
|
L'antico Olmo e il ponte sul Naviglio Cartolina datata 17/1/1940 |
|
|
|
|
 |
 |
 |
|
L'antico olmo Cartolina datata 1944 |
|
|
Numerose sono state le cartoline dedicate all’olmo secolare a testimonianza dell’importanza simbolica che questo rappresentava per la comunità di Cassinetta. |
|
 |
 |
 |
|
Olmo secolare Cartolina anni 50 |
|
|
Osservando attentamente questa fotografia si può notare che l’olmo secolare è ormai malandato, il tronco è cavo ed i rami sono sorretti da un palo con tiranti. L’olmo fu abbattuto nel Febbraio del 1952 |
|
 |
 |
 |
|
Olmo secolare - Monumento S. Carlo Cartolina datata 17/3/1912 |
|
|
Già nel secolo XV esisteva una ostaria (Antica Osteria del Ponte), la quale occupava l’edificio vicino al Naviglio, a fianco del ponte, dove si effettuava anche il pagamento del dazio del pane, del vino e della carne. Nei paesi che fiancheggiavano il Naviglio, le osterie si disponevano lungo le rive del corso d’acqua per essere usate anche come stazioni per le barche e come locanda per i viaggiatori. |
|
 |
 |
 |
|
Villa Galuppi di Cirella Cartolina anni 40 |
|
|
Edificata come appare allo stato attuale nel 1935 su una preesistente casa colonica denominta Case Nuove di Sotto, è situata sulla riva sinistra del naviglio ed è appartenuta a Pasquale Galluppi barone di Cirella (1898-1939) e Donna Rosa Parravicini dei marchesi di Persia (1878-1965). Dopo la successione a Bianchi Alfonsina, la villa subì un crescente declino sino a diventare un ricovero per cani randagi. Acquistata nella seconda metà degli anni 80 è stata restaurata dall’ attuale proprietario avv. Franco Spirito. |
|
 |
 |
 |
|
Palazzo Visconti Cartolina datata 8/9/1906 |
|
|
Villa Visconti Maineri Castiglioni è situata sulla riva sinistra del Naviglio Grande. Ampliata come appare allo stato attuale attorno al 1737, è espressione della moda settecentesca di villeggiare in campagna, utilizzando come via di comunicazione il comodo Naviglio. |
|
 |
 |
 |
|
Palazzo Visconti Cartolina inizio '900 |
|
|
Palazzo Visconti nasce dalla trasformazione di un antico edificio rurale risalente alla fine del Trecento. Il padiglione a destra della fotografia fu demolito nel 1911. |
|
 |
 |
 |
|
Palazzo Maineri Cartolina anni 50 |
|
|
La villa Visconti Maineri, a differenza delle altre ville, è posta con l’asse principale parallelo al Naviglio, e quindi con la fronte all’interno lasciando alla vista un fianco, seppur splendido. |
|
 |
 |
 |
|
Palazzo Visconti Cartolina datata 14/1/1910 |
|
|
Il giardino all’italiana e il parco all’inglese sono collegati da una scala rastremata circondata da una balaustra in cemento dello stesso stile e disegno di quelle in pietra molera poste sui terrazzi verso il Naviglio. |
|
 |
 |
 |
|
Villa Negri - Cartolina datata 25/3/1909 |
|
|
Adiacente al ponte di Cassinetta, sulla sponda destra, di fronte alla statua di S. Carlo Borromeo, si innalza la casa Beolco Negri, attuale Palazzo Comunale. Dell’antica casa da nobile non è rimasto molto perché quando nel 1920 ne assunse la proprietà Don Ravazzi, parroco di Cassinetta , questi la trasformò parte in Asilo Infantile ed affittò il rimanente come laboratorio. |
|
 |
 |
 |
|
Villa Negri - Cartolina datata 4/4/1918 |
|
|
Vista della facciata Est dove è ancora visibile la balaustra, in granito e ringhiera, che orna la sponda del Naviglio. |
|
 |
 |
 |
|
Cassinetta di Lugagnano - Cartolina datata 20/10/1908 |
|
|
"Paesaggio di difficile collocazione; potrebbe trattarsi del parco di Villa Negri, l’attuale “Parco comunale”. Del grande parco ricco di magnifici alberi, di statue e laghetti non rimane che il ricordo." |
|
 |
 |
 |
|
Villa Trivulzio - Cartolina anni 50 |
|
|
I Trivulzio erano presenti in Lugagnano già nel Quattrocento e certamente nel Seicento possedevano questa “casa da nobile”, che mantenne la struttura del nucleo antico fino ai primi decenni dell’Ottocento quando le venne conferito l’attuale aspetto neoclassico. |
|
 |
 |
 |
|
Villa Trivulzio - Cartolina datata 15/7/1901 |
|
|
Cartolina centenaria che raffigura la facciata Nord aperta verso il parco: l’ingresso è ornato da quattro eleganti statue, alle quali recentemente sono state asportate le teste, e da un tempietto ionico. |
|
 |
 |
 |
|
Villa Trivulzio - Cartolina anni '60 |
|
|
La facciata Nord, pur mantenendo le linee architettoniche della fronte Sud, presenta una maggiore ritmicità data dal balcone in granito e ferro battuto e dalla balaustra arricchita da sei vasi in granito che continuano la verticalità delle lesene. |
|
 |
 |
 |
|
Casa Negri - Cartolina datata 29/3/1942 |
|
|
Quattro enormi platani segnalano la villa: costruita da un Demborwski nel XVIII secolo, con ingresso sul ponte della roggia Visconta, è nota anche come villa Negri, perché posseduta da Gaetano Negri, nativo di Cassinetta ed allora sindaco di Milano, uno degli ultimi esponenti di famiglia borghese fedele ai compiti del proprietario di campagna. Questa cartolina é stata scritta dalla Sig.ra Reggiani Evelina, maestra alle Scuole elementari di Cassinetta per circa 30 anni. |
|
 |
 |
 |
|
Casa Negri - Cartolina datata 14/11/1942 |
|
|
" Nel 1846 Gaetano Negri la acquistò con la circostante Cascina Piatti. Ma la villa divenne residenza della famiglia solo dopo la vendita del vecchio palazzo, ora Comune (1920-1921), e una vasta opera di sistemazione eseguita dopo il 1934. Così Carlo Negri, nel 1942, descrive la villa: “Gustati una veduta un poco primitiva della nuova casa Negri; le due piante che si vedono, più non esistono, erano due ciliegi, ma sono morti. In faccia vi sono i quartieri di estate; nell’ala alla destra i quartieri di inverno; in quella a sinistra l’abitazione della famiglia dei custodi, nostri ... di dipendenti”." |
|
 |
 |
 |
|
I Platani . Casa Negri - Cartolina anni 60 |
|
|
La villa è accessibile superando il ponte in pietra a cui fanno ala quattro platani secolari. L’atrio ad esedra, dopo il ponte, è formato da sei pilastri ornati da sculture di vasi colmi di frutta, uniti da una più bassa cortina muraria, il tutto elegantemente suddiviso in riquadri geometrici. Il cancello centrale lascia intravedere il viale principale del giardino all’italiana che conduce alla villa. |
|
 |
 |
 |
|
I Platani - Casa Negri - Cartolina anni 60 |
|
|
Casa Negri: una delle residenze meglio conservate e curate che si possono trovare. |
|
 |
 |
 |
|
Piazzale del Teatro Cartolina anni 50 |
|
|
E’ il piazzale d’accesso a villa Clari-Monzini, la maggiore fra le ville di Cassinetta , purtroppo mutilata, snaturata, priva del suo giardino. Il piazzale è architettonicamente ben definito da bassi fabbricati e da ali carezzevolmente sporgenti ed è raccordato alla casa dalla forma mistilinea dei muretti concavi intervallati da pilastri arricchiti da volute e vasi. Dal piazzale iniziava un lungo viale di circa 800 m., interrotto da coppie di pilastri, (due ancora in luogo), che collegava villa Clari-Monzini all’imbarcadero sul Naviglio. |
|
 |
 |
 |
|
Il monumento ai Caduti - cartolina datata 18/5/1941 |
|
|
Il monumento, inaugurato l’8 luglio 1928, venne eretto per ricordare i diciannove caduti della prima guerra mondiale. L’opera è dello scultore Paolo Mayer. Ogni albero è contrassegnato da una targa riportante il nome di un Caduto. |
|
 |
 |
 |
|
Piazza Vittorio Veneto Cartolina datata 15/10/1954 |
|
|
Parte del terreno acquistato dal Comune per costruire il nuovo palazzo comunale e le scuole, nel 1926, venne piantumato e sistemato a piazza a ricordo degli Eroi Caduti e denominato “Parco delle Rimembranze”. Il 1 ottobre 1928 fu posata la targa “Piazza Vittorio Veneto”. La pesa pubblica, in basso a sinistra della cartolina, venne rimossa agli inizi degli anni 80. |
|
 |
 |
 |
|
Via Roma Cartolina datata 14/11/72 |
|
|
Via Roma collega in linea retta Lugagnano e Cassinetta. |
|
 |
 |
 |
|
Via Roma - Cartolina anni 50 |
|
|
Cassinetta è il raggruppamento di case che dai pressi della chiesa si spinge sino alla statua di San Carlo presso il naviglio mentre Lugagnano è ubicato a ovest di Cassinetta verso Robecco. I due centri sono collegati da via Roma. |
|
 |
 |
 |
|
Piazza Municipio Cartolina datata 3/8/66 |
|
|
Piazza Municipio, adiacente al ponte sul Naviglio, è dedicata a Gaetano Carlo Antonio Negri, Grande Ufficiale, Senatore e Sindaco di Milano nel 1884. Sulla piazza si affaccia Palazzo Beolco Negri, in parte adibita a sede comunale ed in parte ad asilo infantile. |
|
 |
 |
 |
|