Nel 2005, per la stesura del mio libro “Cassinetta di Lugagnano dal 1862 ai giorni nostri”, per la sezione dedicata agli Artigiani e piccole industrie, ho raggruppato in un collage i biglietti da visita delle aziende operanti nel paese.
Maestranze del filatoio. Mia madre Maria Fede Magistroni, nella foto terza fila dal basso e quarta da sinistra, è stata assunta dal “Filatoio Seta MIRA, CAREMI & C.” in qualità di incannatrice, il 26 agosto 1920 all’età di anni 12.
Nella foto anche Ida Garanzini e Alfonsina Gioletta che diventeranno suore canossiane.
Operaie del laboratorio di maglieria situato nei locali dell’attuale centro polifunzionale, ex scuola materna. La Scuola Professionale di Maglieria fu istituita da don Giuseppe Ravazzi nel 1924.
In prima fila, sedute, partendo da sinistra si riconoscono: Luigina Oggioni che in seguito diventerà suora, Romilde Magistroni, Giuditta Beretta, Madre Rita, Alda Maggioni Tomasini, ? , Elisa Cucchetti “Lisèta Bagàtt”.
Nella fila di centro, da sinistra: Maria Osnaghi, Maria Gioletta, Saporiti Marina, ? , Giuseppina Gioletta, ? , Ines Folcettoni.
In terza fila da sinistra: Almina Cucchetti, Giuseppina Galbiati, Carlotta Griffini , ? .
Operaie della maglieria. Partendo dalla fila in alto da sinistra Maria Maggioni in Oldani, Carlotta Moscatelli in Beretta, Luigia (Ginetta) Moscatelli ved. Pampuri, Giuseppina Sgarella in Rossi, Giuseppina Gioletta. Le tre in seconda fila in alto da sinistra Angelina Lovati in Osnaghi (sorella di Mariuccia), Ernesta Garavaglia in Rossi, Maria Lovati in Taverna (cascina Campo). Tra le due suore canossiane Sgarella Maria in Lovati e Maria Magistroni. Fila in basso da sinistra Carla Griffini in Fontana, Clementina Folcettoni in Medici, Mariuccia Lovati (sorella di Angelina), Giuditta Beretta in Galli, Lina Lovati in Balzarotti.
Durante la stagione estiva Attilio Lovati di Abbiategrasso, affittava una vigna con piante di ciliegie ed assoldava un gruppo di lavoranti per la raccolta. Nel gruppo era sempre presente una donna per il trasporto delle bricolle e la sistemazione delle ciliegie nelle cassette destinate ai mercati. Di solito la stagione della raccolta durava 40 giorni e l’ultimo, detto “cima”, si faceva una merenda offerta dal datore di lavoro. Il terzo in piedi da sinistra è Carlo Rossi e l’ultimo a destra è Giuseppe Repossi.
Anche la raccolta delle ciliegie rappresentava una forma di sostentamento. Raccolta ciliegie nei campi tra Cassinetta e Abbiategrasso. In cima alla scala a sinistra Luigi Pastori, sotto di lui a sinistra Luigi Sgarella e sotto di lui a sinistra Benvenuto Porta. A destra a metà scala Angelo Lovati e sotto di lui Carlo Rossi (all’interno della scala).
La famiglia Oggioni, titolari della falegnameria, è qui ritratta con le maestranze. A sinistra Elisa Rondena, con la cravatta il marito Giuseppe Oggioni, seduto davanti a lui il figlio Antonio e dietro l’altro figlio Lino. Il secondo da destra è Attilio Senna.
La famiglia Oggioni è ritratta con alcuni operai all’interno del laboratorio di falegnameria.
Foto ricordo per l’abbattimento di un maestoso albero nel parco di Villa Mörlin. Da sinistra si riconoscono: Lino Oggioni, seduto sul tronco, e Carlo Pampuri, con le braccia conserte. La signora a mezzobusto è Sandra Oldani. La prima bambina è Luisa Osnaghi e la terza Angela Ferrario. Dietro il tronco, tra i bambini, si riconosce Antonio Oggioni, con alla sua sinistra Achille Quaglia. Luigi Magistroni, a sinistra, e Dino Taverna sorreggono la sega. Il ragazzo in primo piano al centro della foto è Enrico Quaglia. Con la scure Umberto Rossi e alle sue spalle Ferdinando Porta. Il primo a sinistra col bastone è Giuseppe Repossi, falegname di Abbiategrasso.
Al latè Giovanni Bergamaschi si era insediato al caseificio della cascina Bardena nel 1935 ove ha svolto la sua professione sino al 1948.
Maria Pia e Ildefonso Sgarella seduti davanti al negozio di elettrodomestici e rivendita bombole gas gestito dai genitori in via Matteotti angolo via San Carlo dal 8/7/1952 al 31/12/1966. Nel negozio si poteva acquistare anche materiale elettrico.
I coniugi Carlo Magistroni ed Elisa Ballio hanno gestito il distributore di benzina in via Matteotti dal 1957 al 1994. L’attività comprendeva la vendita e riparazione di cicli.
Mariuccia Cucchetti, titolare della merceria in Piazza Gaetano Negri n.12, è ritratta con la giovane cliente Rina Oldani. L’11/11/1964 l’attività fu trasferita in via Roma n. 94, attuale numero civico 86, fino al 1982 quando ha cambiato gestione.
Gruppo di ragazzine che frequentano, durante le vacanze estive, la scuola di cucito organizzata dalle suore. Era ancora il tempo che si usava il metro di giudizio che, per indicare che una donna non valeva un granché, si diceva: “Non sa tenere l’ago in mano”.
In alto da sinistra Savina Oggioni, Carla Fasani e Gabriella Balzarotti; sotto da sinistra Luisa Fossati, Pinuccia Ticozzelli, Livia Beretta, Vanda Calatti, Carla Ceriani, Emilia Agosti, Adalgisa Fontana, Maria Rita Muttarini e Marisa Colombo.
Dipendenti dell’officina meccanica di Pierino Magistroni un tempo situata in “Corte Rungia”. I giovani apprendisti in primo piano sono a sinistra Giacomo Colombo e a destra Aldo Ticozzelli. Alle loro spalle Ermanno Repossi e seminascosto Pierino Bianchi meglio conosciuto come Coppi.
L’intero ciclo delle scuole elementari, dalla prima alla quinta classe, per gli alunni nati nel 1952, è stato affidato ad un’unica maestra: Mariarosa Mascani. Questa insegnante ha avuto il grande merito di introdurre delle innovazioni nei metodi di insegnamento, mettendo in pratica le idee che scaturivano dalla sua fervida mente. Un’importante innovazione era rappresentata dalla novità di studiare all’aperto, abbinando le passeggiate all’insegnamento. Metodo non comune all’epoca, almeno a Cassinetta. Scrivere la Storia del paese toccando con mano le realtà esistenti, dalle ville signorili ai monumenti, dalle piccole industrie all’agricoltura e via di seguito, non è stata un’impresa da poco. Le visite alle realtà del paese non erano fini a se stesse, ma comportavano lezioni di matematica e di “Italiano” con dettati e riassunti scritti di ciò che si era visto e ascoltato. Dopo aver corretto i lavori degli alunni, sceglieva lo scritto migliore e lo catalogava in un album. La ricerca era arricchita con fotografie e piccole testimonianze delle ditte visitate, il tutto corredato da brani tratti da un articolo dedicato a Cassinetta di Lugagnano e pubblicato su una rivista del “Touring Club Italiano”.
Visita al Salumificio Rossi. Nella foto Gianfranco Oggioni.
Visita al Salumificio Rossi. Nella foto anche il sottoscritto.
Visita al Salumificio Rossi.
La scolaresca assiste alla lavorazione delle carni per produzione di salumi.
Nell’azienda Italpunte si producevano chiodi delle svariate misure.
Telai per la lavorazione dei filati al maglificio Pireney.
Il prodotto finito della lavorazione al maglificio Pireney.
Ditta Clever per la produzione di frigoriferi.
Ditta Clever per la produzione di frigoriferi.
Falegnameria L’Imball di Oggioni & C.
La scolaresca prende appunti della lavorazione della falegnameria.
Riassunto di uno scolaro: “Arrivano i tronchi dai boschi di pioppeti, poi arrivano degli uomini di Piacenza che si chiamano segantini e tagliano i tronchi in tavole rudimentali. Le tavole passano al refendino che gli leva la corteccia. Levata la corteccia passa alla circolare dove taglia le tavole in misure apposite, dopo passano alla squadratrice dove li squadra in misura. Passano alla pialla dove li liscia, poi passano alla sega a nastro dove taglia i legni a pezzi a pezzi. Passano alla rifilatrice dove mettono un legno grosso e ne escono quattro pezzi, poi passano alla cavatrice dove fa dei buchi. Dopo passano alla foratrice che fora 4 buchi in una volta sola. Passano alla pistola automatica che inchioda, e c’è anche la macchina che inchioda. Terminato abbiamo misurato delle cataste per poi a scuola fare un esercizio, poi siamo tornati a scuola”.
Lavorazione alla falegnameria L’Imball di Oggioni.
Donne intente a lavare i panni nel fontanile del Gallo che scorre tra cascina Tangola e cascina Chiappana e segna il confine tra i comuni di Robecco e di Corbetta. La seconda da sinistra è Maria (Mariuccia) Cucchetti e la terza Edvige Calatti.
Le cugine Rita ed Enrica Magistroni intente a lavare le stoviglie. Le acque delle “trombe” hanno assicurato, per molti anni, agli abitanti delle corti una discreta pulizia, sia nella persona che nelle stoviglie e biancherie.
Al murnè Luigi Gerli nel mulino di proprietà detto “della Pazza Biraga” sulla roggia Biraga.
Nel 1428 Maffiolo Birago, per concessione del duca Filippo Maria Visconti, fece scavare la roggia, derivandola dal Naviglio, per il funzionamento del mulino tuttora esistente e funzionante: conserva intatta sia la macina di pietra che tutti gli strumenti annessi, compresi gli ingranaggi di legno che collegano le pale alle pulegge di trasmissione.
La famiglia Gerli si insediò nel mulino a Cassinetta nel 1910.
Al prestiné Luigi Bosetti intento a panificare nel laboratorio in Via Matteotti. Il negozio gestito dalla famiglia Bosetti dal 1968 al 1986 era situato in Via Roma angolo Via Matteotti, l’attuale sede dell’ufficio postale.
La famiglia Colombo ha gestito la panetteria in piazza Gaetano Negri per 80 anni. L’attività fu iniziata nel 1908 da Tomaso Colombo al quale succedette il figlio Luigi (Gino) coadiuvato dalla moglie Marina Saporiti (nella foto) e dalla figlia Tomasina. L’attività fu smessa nel 1988.
Carlo Saporiti impegnato a infornare nel prestino di proprietà in piazza Negri.
I dipendenti comunali Giampiero Fornari e Nando Porta impegnati nella manutenzione delle strade, in questo caso in Via Alberico da Barbiano.
I dipendenti comunali Giuseppe Mazza e Nando Porta intenti a spargere sabbia e sale in via Capo di Sopra.
I dipendenti comunali Ottorino Gioletta e Giampiero Fornari all’opera in via Trento.
L’operatore ecologico, un tempo stradino, Ottorino Gioletta.
Al pastisè Antonio Penucchini. L’attività dei fratelli Antonio e Angelino Penucchini è iniziata nel 1962 nei locali siti in via Roma. Nel 1970 il laboratorio è stato trasferito in via Benedetto XV. L’attività è cessata nel 2002.
Il padre Carlo, invalido di guerra nonché pasticcere presso la ditta D.V.C.A. di Abbiategrasso, nel 1928 ha aperto in via Vittorio Emanuele (attuale via Roma) un piccolo negozio per la vendita al pubblico di ghiacciate e gelati. Nell’istanza per ottenere la licenza precisa che l’esercizio sarebbe attivo nei mesi da maggio a settembre nei soli giorni festivi.
Angelino Penucchini, nelle foto, ha condiviso con il fratello Antonio l’attività di pasticceria per quarant’anni.
All’attività di venditore ambulante di salumi e formaggi nei vari mercati della zona, Roberto Rossi ha affiancato anche l’attività di norcino nelle cascine dove veniva richiesta ala sua arte.
Roberto Rossi impegnato nella sua attività di norcino. Questo mestiere, un tempo frequente nei nostri paesi e indispensabile per la trasformazione delle carni, è del tutto scomparso.
Giorgio Cozzi evidenzia sin da piccolo una innata vocazione per l’arte edile. La foto è stata scattata in Via Benedetto XV; sullo sfondo, oltre i campi, si intravede il campanile.
I Cozzi si sono tramandati per generazioni l’attività di imprenditori edili.
Antonio Gaspare Cozzi, di professione muratore, il 21/1/1821 sposa Maria Masoli.
Al Bagàtt Ernesto De Vecchi.
Al barbé Antonio Campese ha esercitato la professione a Cassinetta per quasi 40 anni e precisamente dal settembre 1964 al giugno 2003, dapprima nei locali siti in Via Matteotti quindi in Via Roma.
L’attività di fabbro, maniscalco e riparatore di macchine agricole è tramandata da secoli dalla famiglia Quaglia, da quando Giovanni Antonio Quaglia, di professione fabbro ferrajo, si stabilisce a Cassinetta nel 1835 come sposo di Maddalena Caprotti.
Nella fotto la cassetta degli attrezzi da maniscalco di Giovanni Quaglia.,
Achille e Gilberto Quaglia perpetuano la tradizione di famiglia di fabbri e riparatori di macchine agricole. Attualmente l’attività è continuata dai figli Fabrizio e Riccardo.
Gilberto Quaglia impegnato nella sua attività di ferè.
SITO NON UFFICIALE DI CASSINETTA DI LUGAGNANO
a cura di Ruggero Repossi
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